Alle sette di mattina

Sarà forse il fatto di iniziare in ufficio alle sette di mattina ad autorizzarmi ad utilizzare il verbo "riflettere" , anche se almeno fino alle nove e/o fino al raggiungimento del secondo caffè della giornata in realtà dovrei dire  "letargo".
Insomma, è da venerdi, galeotta anche una telefonata che mi ha regalato una prospettiva diversa, che penso, percorro a ritrovo le piccole gocce che han fatto traboccare il vaso di una pazienza che (lasciatemelo dire senza falsa modestia) raramente tracima…. Ho passato qualche mese nell’interrogarmi a proposito della tolleranza, e poi, quando mi sono scoperta intransigente seppur se non in grado di giudicare con la stessa veemenza le MIE bugie quanto quelle altrui, ho partorito tali conclusioni: "l’amicizia non ha prezzo, l’onestà non scende a patti". Ho sbandierato, più ferita che riflessiva, ormai la goccia era arrivata. Il mese successivo l’ondata di conseguenze mi ha lambita solo in parte, complici le vacanze. Per fortuna, oserei dire, perchè la vita "vera" ha subito avuto la meglio sul cogitar virtuale, e mi ha sminuito la risacca emotiva….
Ora, tornata alla spiaggia della comnicazione mediatica, iniziavo a sentir desiderio di "vendetta". Perlomeno, di giustizia. Ma si sa, nel virtuale vince chi ostenta, chi presenzia, chi semina belle parole, chi investe tempo, magari a discapito di un milione di piccole belle cose che il mondo vero invece darebbe.
Da venerdi, appunto mi chiedevo il senso di tutto questo rimescolare astioso. Ho chiesto consiglio a persone vicine, mi sono stupita di un paio di reazioni. Ho concluso.
Non voglio diventare quella che replica ad insulti biechi con insulti biechi. Non voglio diventare nemmeno quella che si vendica. Voglio continuare a essere quella di sempre. Magari imparare soltanto a riconoscere una presa per il culo prima di investire tempo denaro ed affetto in chi non lo sa ricambiare come io pretendo. Voglio accanto persone che apprezzano ciò che sono e che si comportano come me. Sinceri al limite dell’idiozia, e odiosi nel dire ciò che pensano perchè credono nel confronto,e  non perchè vogliono fare i saccenti. Pietra sopra, nessuna voce che desidera farsi sentire perchè finora la maligneria ha parlato a vanvera. Chi vive imbastendo menzogne si strozzerà da solo….. Se non nel soliloquio egocentrico dei blog, delle cerchie ristrette di amici virtuali, nei salottini delle chat a tema o senza tema, confido che questo possa almeno accadere nella vita reale,chè alla fine è l’unica che resta.
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